COS’È IL NEUROMA DI MORTON?
Il Neuroma di Morton è un tipo di fibrosi perinervosa. È l’aumento di volume di un nervo sensitivo interdigitale, solitamente quello passante nel terzo spazio intermetatarsale, provocato da uno stimolo irritativo cronico di natura meccanica, che causa la crescita di tessuto cicatriziale fibroso intorno al nervo stesso, subito prima della sua biforcazione alla radice delle dita.
Il nervo così ispessito trasmette tipiche sensazioni dolorose generando una sindrome descritta nel 1876 a Philadelphia dal medico Thomas G. Morton (1835-1903), a cui si deve il nome, anche se sembrerebbe già conosciuta e descritta precedentemente in Inghilterra alla corte della regina. Infatti venne descritta dal chirurgo inglese Lewis Durlacher (1792-1864) ed anche in Italia dal medico pistoiese Filippo Civinini (1805-1844), che la descrisse come “un nervoso rigonfiamento alla pianta del piede” in una sua “lettera anatomica” datata 28 settembre 1835.
CAUSE PIÙ COMUNI
L’eziologia del neuroma di Morton ha più fattori; tra le cause più rilevanti ricordiamo:
– utilizzo di calzature non adeguate (spesso nelle donne, l’indossare per molto tempo calzature con tacchi a spillo di diversi centimetri o con le punte eccessivamente strette, porta a questa anomalia);
– scompensi a livello posturale;
– disturbi di tipo neurologico;
– artrite reumatoide;
– alluce valgo;
– alluce rigido;
– ipercarico avampodalico;
– particolari alterazioni morfologiche del piede (come piede piatto e il piede cavo);
– lassità dei legamenti;
– microtraumi delle ossa del piede, leggeri, ma ripetuti;
– allenamenti su superfici non idonee (soprattutto negli atleti praticanti il fondo).
SINTOMI
I sintomi della sindrome di Morton sono molto chiari. Il dolore nevralgico è molto forte, si sentono talvolta scosse elettriche e bruciori e l’impellenza di togliere le calzature. Camminando il dolore è amplificato, ma esso viene avvertito anche a riposo. Si incorre talvolta nella parestesia, nell’intorpidimento e nel calo della sensibilità dei metatarsi.
Fonte: Wikipedia